Il primo approccio - I quattro punti di contatto con lo strumento
Lezione
Author: Eduardo. 6013 ReadsIl primo impatto può essere traumatico, soprattutto quando l’allievo proviene da una precedente esperienza differente, poco professionale, mirata essenzialmente a sfruttare ed utilizzare le sole capacità naturali più o meno presenti in ogni individuo.
L’intero protocollo dinamico, esposto nelle precedenti lezioni, predispone che l’individuo sia pienamente cosciente delle sue azioni: esse devono sempre avere un preciso significato funzionale e dinamico.
Il primo errore in cui si imbatte l’istruttore inesperto è l’assecondare l’istinto del discente nell’utilizzo della combinazione di braccio ed avambraccio destro come se fossero una cinghia privando quindi il gomito di quel senso di rilassamento percepibile unicamente quando invece l’intero arto scarica la sua forza peso con naturalezza sulla fascia dello strumento, più o meno all'altezza del ponticello.
Visualizzazione e analisi comportamentale dei primi tre punti di contatto con il corpo:
1) la parte alta a destra del fondo, se la dislocazione degli accessori e il coordinamento del fisico è avvenuto correttamente, poggerà approssimativamente all'altezza del cuore.
Di conseguenza il busto eretto manterrà l’ortogonalità dello strumento, la regolare distanza del pollice della mano destra dalle ultime tre corde e la porzione alta della tastiera più vicina alla falangetta del primo dito della mano sinistra nella circostanza in cui pratica il barrè intero;
2) lo spigolo della fascia, in basso a sinistra dal lato del fondo, poggerà sulla parte interna della coscia destra. Dei tre punti di contatto è il più instabile in quanto il contatto a spigolo non forma alcuna aderenza con la superficie della gamba. E’ però il punto fermo che permette di dimensionare e coordinare l’altezza del punto di appoggio del gomito e quindi l’altezza della paletta. Entrambi questi due elementi determinano l’inclinazione delle corde e l’angolazione del punto di contatto dei polpastrelli con le corde medesime;
3) l’intera ansa della fascia sinistra aderirà perfettamente al dorso della coscia sinistra.
Quando la gamba dell’allievo presenta una sufficiente carnosità l’aderenza è maggiore e la stabilità si raggiunge quasi immediatamente. Se lo strumento scivola in avanti è anche possibile bloccarlo inserendo tra la gamba e la fascia una sottile spugna o una striscia di pelle di camoscio.
Il migliore coordinamento possibile non darà comunque stabilità allo strumento; infatti se non sarà sorretto con le mani cadrà sul pavimento. Lo strumento raggiungerà il suo equilibrio solo quando si procederà all’appoggio del gomito sulla fascia destra approssimativamente all’altezza del ponticello.
Stabilizzare lo strumento e correlare il funzionamento delle dinamiche di base e di tutte le articolazioni senza produrre tensioni muscolari e traumi alla struttura ossea è il primo passaggio obbligato nella gestione di un percorso formativo così complesso e variegato quale è quello dell’apprendimento di uno strumento musicale.
Applicare i corretti interventi compensativi finalizzandoli all'edificazione ed al mantenimento nel tempo di una postura che mai mortifichi e avvilisca muscoli, tendini e ossa ma che invece garantisca la libera trasmissione degli impulsi in uscita dal sistema nervoso centrale, nella prima fase dell'apprendimento, e successivamente, nella seconda fase conclusiva, da quello periferico, facendo entrare in azione i movimenti riflessi.
Copyright © by Guitar School
All rights reserved.
Category: Metodologia per l'apprendimento e l'insegnamento della chitarra
Tags: None
Bookmark: